Odafe Atogun
UN CANTO LIBERO
Frassinelli, 2017
Traduzione di Paola D’Accardi- Recensione di Rosella Clavari
Nella presentazione di questo giovane scrittore, in terza di copertina, leggiamo che è nato in Nigeria, a Lokoja, ha studiato a Lagos e vive ora ad Abuja dove svolge la sua attività di scrittore a tempo pieno: caso piuttosto raro, di questi tempi, di uno scrittore africano contemporaneo che viva e lavori nella sua terra africana d’origine. Numerosi intellettuali e artisti africani infatti si sono trasferiti in Europa o in America innestando la propria cultura in quella del luogo di accoglienza e dando vita a originali frutti artistici. Odafe Atogun resta invece africano nello stile narrativo, nella percezione emotiva del paesaggio intorno a lui, muovendosi tra realismo, favola ed espressionismo, uno stile catturante rivestito di un’aura particolare.
Lo stesso titolo originale del romanzo “Taduno’s song” mette in primo piano la sonorità di un nome africano che non ha bisogno del cognome per rendersi riconoscibile; inoltre la vicenda narrata è sicuramente ispirata alla figura, orgoglio dell’Africa libera, del grande musicista Fela Kuti artista coraggioso che non rinunciò mai a fare una musica non asservita al regime.
Una lettera ricevuta dalla sua ragazza Lela, cui ne seguiranno altre che scandiscono il ritmo della narrazione, fa ritornare Taduno nel suo paese da cui si era dovuto allontanare poiché inviso al Presidente-dittatore. Ha trascorso tre mesi in una lontana terra straniera, di cui non fa il nome e di cui non si sa nulla, tranne la descrizione dei suoi tranquilli quartieri residenziali e la discrezione (o indifferenza? ) dei suoi residenti . Intanto,nel suo paese, il Presidente ha cancellato la memoria dei suoi abitanti: nessuno si deve ricordare di lui, tanto meno della sua voce inconfondibile.
Sia nell’uso dei simboli e delle metafore che nel particolare approccio alla realtà che si compenetra con la fantasia della favola , apprezziamo che l’autore faccia tesoro della lezione di un padre della letteratura nigeriana, Amos Tutuola. Così pure nel racconto che si dipana attraverso un continuo movimento : nel ritorno verso la propria terra, alla ricerca della sua ragazza rapita, alla ricerca del discografico TK fedele amico, che è stato privato di tutto dal regime cui si è opposto, producendo la sua musica. Dopo il breve esilio, questo continuo viaggiare sembrerebbe approdare in una fuga, per non cedere al compromesso, stavolta rimanendo dentro il paese ma tra i senzatetto di TBS che dormono ai margini della piazza.
E’ questo il momento più lirico e toccante del romanzo, quando esprime la vicinanzaai senzatetto cullandoli con la sua musica. A TBS la piazza ogni giorno raccoglie una folla variegata, ma quando scende la notte, “mentre la folla scemava , una brezza gentile portò sollievo alla piazza, asciugando il sudore dalla faccia e dal corpo dei senzatetto rimasti […] si strinsero come un sol corpo[…] la musica che sentivano era un omaggio a tutte le loro disgrazie”. Dopo essersi beati della musica di Taduno che lì si esibisce con la sua chitarra ma senza accompagnamento vocale, questi insoliti spettatori vanno a dormire sparpagliandosi verso le loro postazioni: “ li ascoltò russare a occhi chiusi. Li ascoltò immaginandoseli com’erano una volta, prima di diventare dei senzatetto; prima di soccombere alla droga e all’alcool; prima di affondare nelle sabbie mobili dei loro sogni più preziosi e di finire a russare sulla pubblica piazza”.
Si celebra qui la forza della musica di sconfiggere il potere, di scaldare le anime sole, di avvicinare con la forza dell’amore. Per Taduno, che ha perso la sua bella voce di cantante dopo un pestaggio che ha mal ridotto le sue corde vocali, non c’è amore più grande della musica insieme a quello per la sua donna. Ma anche l’amicizia incarnata in vari personaggi, riveste un ruolo fondamentale per lui: Aroli, poeta e agente immobiliare; TK ,discografico amato persino dagli area boys (il successo non l’ha cambiato e ha continuato a vivere nel suo vecchio quartiere di quando era povero e sconosciuto); Thaddeus ,ingegnere caduto in disgrazia, divenuto un senzatetto della piazza; la guardia carceraria del nostro protagonista, attraverso la quale scoprì che ”tutto ciò che aveva in quella cella fredda sepolta sotto una cella, era l’altro”.
Contrapposte a queste figure amicali, quelle del potere: il Presidente ammaliante e diabolico, il discografico Mr Player, asservito al regime, il Negoziatore e il Matematico sudditi del Presidente nell’esercizio delle loro funzioni. Il ricatto cui viene sottoposto Taduno consiste nella richiesta di omaggiare il Presidente con la sua musica in un megaconcerto, in cambio della vita della sua donna ancora sottoposta a sequestro. Ubbidendo anche alle parole di Lela che nella sua ultima lettera lo invita a non cedere: “ti prego di non elogiare la tirannia con la tua musica”, Taduno sa che dovrà lasciare morire Lela e scegliere la piazza dei russatori , lontano da tutti,“la piazza sarebbe diventata il suo purgatorio” . L’autore, durante le peripezie del protagonista ci offre uno spaccato intenso e vivace della sua città : la fermata dell’autobus dove ci si fa largo tra pendolari che parlano una gran quantità di lingue, in ibo, in yoruba, in hausa e in un centinaio di altri idiomi “era come se la gente fosse confluita da tutte le tribù del paese a quella fermata d’autobus in occasione dell’epica ricerca di Taduno”; il bar all’aperto di persone che bevono e si lagnano così come sulla piazza, i senzatetto che tengono alla larga i turisti dalla loro zona, dormono e russano; il ristorante di Mama y Iyabo dove si può mangiare un’ottima zuppa di ewedu . Tornando al motivo centrale del racconto, la forza della musica di sconfiggere il potere, proprio quella musica che non piace al Presidente perché causa troppi guai al governo, è una forma di speranza e di vita , è la luce nell’oscurità della cella dove viene condotto Taduno durante i numerosi interrogatori cui viene sottoposto: “Scoprì che c’era luce nella sua musica…prima non sapeva che poteva esserci luce nella musica”. Ma è anche un grande trionfo dell’amore puro : i due amanti sacrificandosi, ognuno a modo suo, consegnano ai nigeriani la possibilità di resistenza e riscatto.