La presenza africana alla Biennale di Venezia 2024
La Biennale di Venezia 2024 che si terrà dal 20 aprile al 24 novembre, con la direzione artistica del brasiliano Adriano Pedrosa, primo direttore queer della manifestazione, già dal titolo “Foreigners everywhere”, Stranieri ovunque, rivela la tematica dominante relativa alla colonizzazione e alla migrazione, con i riferimenti alle identità etniche, sessuali, di nazionalità e appartenenza. Dunque artisti come stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, rifugiati, tutti coloro che si spostano o si sono spostati tra il sud e il nord del mondo, con tutte le loro disparità e differenze. Si rivela in pieno la visione inclusiva e democratica del direttore di questo anno, che ha aperto ad artisti di Asia, Sudamerica e Africa.
Complessivamente sono presenti ben 13 paesi africani: Camerun, Repubblica democratica del Congo, Costa d'Avorio, Egitto, Kenya, Tanzania, Etiopia, Nigeria, Senegal, Uganda, Sudafrica, Zimbabwe, cui si aggiunge per la prima volta il Benin.
Pittori, scultori, fotografi africani stanno acquisendo una certa rilevanza in Europa e in America e stanno conquistando anche i mercati d'arte.
Dislocati nei diversi padiglioni della città di Venezia offriranno rappresentazioni legate sia alla tradizione, sia pure reinterpretata, sia a materiali nuovi e tecnologici, rivelando una grande creatività e attenzione ai temi proposti: ricordiamo che molti di questi artisti si sentono stranieri non solo nel nord del mondo, ma anche nella loro stessa terra .